sabato 20 aprile 2013

Cosa sono gli oli essenziali?


Per la maggior parte delle persone, gli oli essenziali sono una boccetta piena di un liquido che profuma come una determinata specie vegetale.

Credere questo è sicuramente un grave errore: gli oli essenziali, infatti, hanno precise caratteristiche e non vanno confusi con altri preparati aromatici.

Che cosa sono quindi gli oli essenziali?

Gli oli essenziali, detti anche oli volatili, sono le particelle odorose delle piante, i cosiddetti “metaboliti secondari”, prodotti da rami laterali del processo che, a partire dall’acqua, dell’aria e dalla luce solare, costruisce i carboidrati e gli amminoacidi indispensabili alla vita. Possono essere contenuti in varie parti della pianta: nei fiori e nelle foglie soprattutto, ma anche nei frutti e nelle loro bucce, nei semi, nel legno, nelle radici e nelle resine.

Non è possibile procedere in modo casalingo e con facilità all’estrazione dell’olio essenziale dalla materia vegetale, per farlo, infatti, è necessaria una procedura chiamata “distillazione in corrente di vapore”.
L’apparecchiatura fondamentale consiste in un recipiente dove bolle l’acqua, sopra al quale si pone una grata con le sostanze vegetali da distillare. Il vapore che sale saturo di particelle odorose viene
convogliato in una serpentina refrigerante dove torna a uno stato liquido precipitando in un altro contenitore. Qui si raccolgono l’idrolato (l’acqua aromatica) e l’olio essenziale, che essendo più leggero galleggia e può venire separato.
Di conseguenza, a meno che non desideriate allestire in casa un laboratorio per la distillazione, bisogna per forza acquistare oli essenziali già pronti, e purtroppo non è facile riuscire a selezionare i prodotti di qualità.

Se consideriamo il fatto che per ricavare una minuscola boccetta di olio essenziale puro ci vuole un’enorme quantità di vegetale, capiremo come oli essenziali di pessima qualità, estratti attraverso solventi volatili o totalmente contraffatti (cioè costruiti chimicamente, che però non hanno nulla a che fare con la pianta di cui cercano di imitare l’aroma), siano quelli che vengono venduti più comunemente.
Fondamentalmente si tratta di una questione meramente economica; gli oli essenziali naturali sono infatti molto costosi da produrre e sono ormai poche le aziende che non vengono tentate di guadagnare tanto investendo poco… a discapito della qualità!

In aromaterapia è indispensabile usare solo oli essenziali di ottima qualità, altrimenti verrebbe vanificato il loro potenziale benefico, e assicurarsi sempre di acquistare prodotti con determinate caratteristiche irrinunciabili, che sono:

· Essere naturali al 100% - cioè ottenuti dalla pianta corrispondente, in opposizione a quelli ricostruiti miscelando sostanze naturali, o peggio, sintetiche, in modo da riprodurre con approssimazione l’aroma.

· Essere il più possibili puri - ovvero non diluiti con altre essenze dall’analoga provenienza botanica o dal profumo simile, in quanto è evidente che le proprietà magiche dell’olio essenziale vengono diminuite o totalmente vanificate da queste alterazioni (è il caso, ad esempio, dell’olio essenziale di vaniglia diluito con quello, più economico, della fava tonka)

· Essere totali al 100% - ovvero che non abbiano subito processi di raffinazione che ne modifichino i valori globali e la sinergia delle varie componenti.

Gli oli essenziali di buona qualità si possono riconoscere (oltre che dal prezzo!), soprattutto dall’etichetta, che dovrebbe indicare:

- Nome comune e botanico della pianta di origine

- Provenienza geografica

- Metodo estrattivo (distillazione per tutte le essenze tranne che per quelle di agrumi, che solitamente di estraggono attraverso il metodo della “spremitura”)


Fisicamente, gli oli essenziali si presentano come sostanze generalmente molto fluide e limpide, da incolori a variamente colorate. Ve ne sono però alcuni, estratti soprattutto da radici, spezie e resine , che possono avere una consistenza molto più densa (es. o.e. vaniglia e o.e. benzoino).

Benché non siano classificabili come veri e propri corpi grassi, gli oli essenziali hanno scarsa solubilità in acqua, alla quale tuttavia trasmettono il profumo e parte delle loro virtù (è il caso delle acque aromatiche, gli idrolati, come ad esempio la nota “acqua di rose”)

Sono invece perfettamente solubili in: sostanze grasse (come oli vegetali, cere e burri), solventi alcolici (alcol, liquori e aceti) e in altre varie sostanze che sono utilizzabili come veicoli (miele, latticini, sale, uova,…)

Gli oli essenziali non vanno mai applicati puri sulla pelle, ma sempre diluiti in una sostanza veicolo. Gli oli vegetali integrali spremuti a freddo sono quasi sempre la soluzione ottimale.

mercoledì 10 aprile 2013

Tè Pu-erh

E' arrivata la primavera, dagli armadi si tirano fuori i vestiti leggeri e per molti è il momento in cui si decide di mettersi a dieta.

Il Pu- erh, un particolare tipo di tè apprezzato da millenni dalla MTC (medicina tradizionale cinese), può essere un valido aiuto per eliminare i chili di troppo.

Negli ultimi anni, questa benefica bevanda originaria della provincia dello Yunnan, ha riscosso grande successo anche in Europa, e molti dietologi, oggi, lo consigliano come complemento del regine alimentare dietetico, avvalendosi delle sue funzioni particolarmente efficaci per il controllo del peso. 
Noto per le sue importanti proprietà depurative e disintossicanti, diuretiche in particolari, il Pu-erh esercita inoltre due importanti azioni: abbassa il livello di grassi nel sangue ed accelera il metabolismo del fegato.
Può essere assunto come accompagnamento durante i pasti (come si usa fare tradizionalmente in Cina), oppure a seguire degli stessi, per facilitare la digestione e ridurre l'assorbimento dei grassi.
Il suo bassissimo contenuto di teina ne consente un impiego costante durante l'arco della giornata, e lo rende indicato anche come "tisana della buonanotte".

Prodotto a partire dalla Camelia Sinensis, la pianta del normale tè, il Pu-erh si distingue per la particolare lavorazione a cui viene sottoposto: la fermentazione. 

In questo caso – e solo in questo – il termine è usato propriamente. Infatti comunemente si dice che, a differenza dei verdi, i tè neri sono fermentati. Ciò non è corretto, dato che da un punto di vista chimico il processo che dà origine al tè nero non è una fermentazione, ma una ossidazione. Nel caso del Pu-erh invece si ha vera fermentazione poiché le foglie vengono mantenute per un certo tempo in
un ambiente caldo umido, in modo che si sviluppino batteri e muffe responsabili dell’inconfondibile gusto di terra bagnata.
Unico tra tutti i tè, ma simile in questo ad altri cibi e bevande ottenuti attraverso fermentazione (ad esempio il vino), il Pu-erh non teme l’invecchiamento, ed anzi si hanno partite pregiatissime stagionate per anni e anni.
Viene commercializzato in piccoli panetti di foglie compresse, dalle svariate forme, spesso con eleganti ideogrammi impressi, e nelle boutique specializzate è comunemente noto con il nome "the post fermentato".

lunedì 1 aprile 2013

Introduzione alla cosmesi naturale

Ai primi posti tra le mie passioni, vi è quella per la cosmesi naturale, ovvero quella branca della
cosmesi che utilizza esclusivamente ingredienti naturali per confezionare prodotti dedicati all’estetica.
Esistono aziende specializzate nella produzione di questo genere di cosmetici, che sono ottime risorse dove rifornirsi di preparazioni difficili da realizzare come ad esempio shampoo e creme per il viso dalla texture leggera e di facile assorbimento; ma moltissimi  prodotti per la cura del corpo possiamo prepararli personalmente a casa.
Con l'arrivo delle energie di primavera, e il prospettarsi del cambio di stagione nell'armadio, risploverando abitini leggeri e scollati, ho dedicato lo scorso week end alla realizzazione di alcune maschere per la pelle del viso e del corpo, e mentre "spignattavo" mi è venuta l'ispirazione di scrivere un post dedicato ai vantaggi delle preparazioni cosmetiche casalinghe.

Primo fra tutti vi è certamente quello di una scelta degli ingredienti personalizzata.
L‘ incomparabile ricchezza di possibilità offerta dal prepararsi da soli le proprie cure di bellezza consente di ottenere un prodotto cosmetico decisamente più calibrato sulle proprie esigenze personali, sia per quanto riguarda le variazioni di profumo, sia per la consistenza e il tipo di impiego.

Potrete inoltre sapere con esattezza cosa state applicando sulla vostra pelle o sui vostri capelli, in quanto gli ingredienti saranno stati scelti da voi e avrete la possibilità di selezionarne la qualità con una cura e un’attenzione decisamente maggiore rispetto a quella che potrebbe porvi qualsiasi azienda produttrice.
Sarete poi certi di utilizzare prodotti maggiormente dermoaffini, in quanto a base di componenti rigorosamente naturali, e di evitare la presenza conservanti artificiali.

Un altro vantaggio, che sono certa vi troverete ad apprezzare, sono i costi nettamente inferiori. L’attrezzatura necessaria non richiede altro che i normali strumenti usati in cucina, insieme a qualche contenitore a chiusura ermetica in vetro o in ceramica e qualche bottiglietta di vetro ambrato (facilmente acquistabili in farmacia); e tutti gli ingredienti sono reperibili al supermercato (frutta, miele, latte) o in erboristeria (erbe essiccate e oli essenziali) a prezzi decisamente accessibili.

I loro profumi e i loro colori, poi, sono spesso così gradevoli che già di loro gratificano i sensi,  risultando quindi un vero e proprio trattamento di bellezza, che ristende i lineamenti e riporta il sorriso sul nostro volto.
È vero che il tempo di preparazione delle ricette è certamente maggiore rispetto a un giro di shopping in profumeria, ma una volta acquisita un po’ confidenza potrà diventare molto breve e piacevole; e sarà comunque di fondamentale importanza in quanto ci obbligherà a prenderci una pausa dalla vita frenetica, e ritagliarci qualche momento per coccolarci e rilassarci.
Il tempo speso diventa quindi a sua volta un magico ingrediente: l’attenzione che ognuno di noi ha il diritto e il dovere di dedicare a se stesso.