lunedì 9 settembre 2013

Stress: impariamo a conoscerlo

Lo stress: tutti ne parlano, molti se ne lamentano... ma sappiamo davvero di cosa si tratta?
E soprattutto, sappiamo riconoscerlo?

L'autore che ha dedicato la quasi totalità della sua attività di ricerca allo stress, Hans Selye, lo definiva come "una risposta aspecifica dell'organismo per ogni richiesta effettuata su di esso dall'ambiente esterno" (H. Selye, 1936).

Lo stress è quindi la risposta dell'organismo a qualsiasi situazione (fisica, biologica o psico-sociale) che deve affrontare.

Un errore che spesso si commette è quello di utilizzare il termine per definire lo stimolo invece della reazione: lo stress non è, infatti, il "traffico", quanto la reazione della persona a tale "traffico".
Visto in quest'ottica, allora, lo stress può assumere anche connotati positivi: è grazie a questa risposta che l'individuo riesce ad affrontare qualsiasi cambiamento e le difficoltà che quotidianamente si presentano.

Studi più moderni hanno poi evidenziato come gli stimoli esterni, soprattutto di lieve intensità, vengono valutati e soppesati in modo diverso da ciascuna persona (Lazarus, 1984): esiste, dunque, un'elevata variabilità individuale alle fonti di stress, sia nell'elaborazione che nella modalità di risposta.

Ogni agente stressante che colpisce un individuo può di conseguenza provocare due generi di reazioni: una positiva (chiamata tecnicamente "eustress") e una negativa ("distress").
Ed è proprio quest'ultima che, in certe condizioni, può sfociare in disturbi che compromettono in modo importante la qualità della vita, anche in relazione alle capacità individuali di trovare dentro di sè le risorse necessarie ad affrontare una situazione di emergenza.

Lo stress non è quindi altro che la risposta ad uno stato in cui l'individuo sperimenta una discrepanza tra le domande che l'ambiente esterno gli pone e le sue possibilità di risposta.
Il soggetto "stressato" avverte la necessità di impiegare risorse ed energie superiori rispetto a quelle che utilizza normalmente.

In conclusione, lo stress, in senso fisiologico di adattamento, è quindi ineliminabile e soprattutto "vitale".
Ciò che va evitato, però, è lo stress intensivo e cronico, in quanto può determinare l'aggravamento di tutti gli stati disfunzionali e patologici, indipendentemente dalla loro causa primaria.

Lo stress è dannoso quando:

-  Gli stimoli sono troppo intensi e/o prolungati nel tempo
-  Tra una reazione da stress e l'altra non vi è un periodo di recupero sufficiente
- Vi è una quantità enorme di stimoli di lieve entità che, proprio perchè inavvertiti, non vengono gestiti adeguatamente
- La normale e fisiologica risposta da stress viene impedita da "regole sociali"

Lo stress è dannoso perchè:

- Produce alti livelli di colesterolo che si depositano sulle pareti dei vasi sanguigni, causando effetti negativi sull'apparato cardiovascolare
- Si crea insicurezza e nervosismo che stimolano lo stomaco e causano contrazioni spasmodiche dell'intestino
- Si verifica una riduzione drastica delle difese immunitarie
- Causa continue micro contrazioni muscolari che sfociano in fastidiose infiammazioni




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